Il clan





SCHEDA TECNICA_______________

regia
Pablo Trapero
sceneggiatura
Pablo Trapero
fotografia
Juilan Apezteguia
montaggio
Pablo Trapero
Alejandro Carrillo Penovi
scenografia
Sebastian Orgambide
musica orig.
Sebastian Escofet
costumi
Julio Suárez
trucco
Araceli Farace
suono
Vicente D'Elia
casting
Javier Braier
interpreti
Guillermo Francella... Arquímedes Puccio
Peter Lanzani... Alejandro Puccio
Lili Popovich... Epifanía Puccio
Gastón Cocchiarale... Daniel "Maguila" Puccio
Giselle Motta... Silvia Puccio
Franco Masini... Guillermo Puccio
Antonia Bengoechea... Adriana Puccio
Stefania Koessl... Mónica
(…)
produttore
Hugo Sigman
Matias Mosteirin
Agustin Almodóvar
Pedro Almodóvar
Esther García
Axel Kuschervatzky (co produttore)
produttore esecutivo
Pola Zito
Leticia Cristi
produzione
Kramer & Sigman Films
El Deseo
Matanza Cine
Telefónica Studios
Telefé
distribuzione internazionale
distribuzione italiana
01 Distribution





Il film è ispirato alla storia vera di una famiglia della media borghesia argentina coinvolta in una serie spaventosa di sequestri, riscatti e omicidi. Durante la dittatura militare, al potere nel paese sudamericano negli anni Settanta, il sequestro soprattutto di carattere politico era una pratica abituale e il sistema istituzionale ovviamente proteggeva gli esecutori di tali crimini, questa pratica ha forgiato tutta una serie di esecutori pratici particolarmente organizzati. Questi servigi al regime hanno permesso la creazione di una rete occulta organizzata e protetta dal punto di vista legale, i rapimenti venivano sistematicamente occultati e gli esecutori protetti. Con la fine del regime militare e il ritorno alla democrazia questi criminali, ormai esperti nella pratica dei rapimenti, hanno dovuto cambiare obiettivo, continuando a far sparire non più gli oppositori politici ma persone ricche da cui ottenere riscatti.
Nel viso pulito, nello sguardo gelido ma tranquillo del capo famiglia (Arquímedes), nella sua capacità di imporre la propria visione offrendo, oltretutto, una tranquilla ma  inquietante atmosfera di serenità, dove moglie e figli sottostanno agli ordini del capo serenamente anzi, per certi versi, condividendone gli atroci obiettivi. La capacità d’insinuarsi nella mente, forse indebolita da una sorta di indottrinamento, e da un sistematico atteggiamento ricattatorio dei sentimenti (come avviene abitualmente in famiglia) ma anche e soprattutto dall’avidità e dall’ambizione dei propri complici-vittime, denota la mostruosità di un uomo capace di maneggiare con distacco il proprio folle e delirante egocentrismo.  L’opera di disintegrazione morale provocata nella mente dei propri familiari spalanca le porte all’abbandono delle inibizioni: «Spero che Dio mi impedisca di deluderti» dirà Alejandro al padre. 
Questa famiglia, che mangia i propri figli, non è altro che lo specchio di un intero paese, l’Argentina della dittatura, dove i governanti, preso il potere, facevano dei propri cittadini carne da macello quando questi si ribellavano allo status quo voluto dal regime repressivo e fascista. Un paese che preferì nascondersi dietro le apparenze di una falsa serenità e di una piccola e media borghesia persuasa, evidentemente, che quanto accadeva era necessario per il bene del paese e del suo popolo. 
«È brava gente, li trattate come dei criminali» urlavano i vicini di casa dei Puccio mentre la polizia li arrestava.
«Papà l’ha fatto per noi» dice la madre ai propri figli, una volta scoperta la trama criminale imbastita dal capo famiglia.


PRESSBOOK_____________________




CONFERENZA STAMPA____________

06 09 2015 (Venezia 72)    >>>

Sono presenti: Pablo Trapero (regista), Guillermo Francella (attore), Peter Lanzani (attore), Hugo Sigman (produttore), Agustín Almodóvar (produttore). Moderatore: Alessandra De Luca


RASSEGNA STAMPA_______________

- I sequestri quotidiani della famiglia Puccio
Fatti di agghiacciante cronaca nera nella Buenos Aires degli anni Ottanta
(S. Silvestri - il manifesto - 23/08/2016)


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