Le ultime cose



SCHEDA TECNICA__________________

regia
Irene Dionisio
sceneggiatura
Irene Dionisio
fotografia
Caroline Champetier
montaggio
Aline Hervé
scenografia
Giorgio Barullo
musica orig.
Matteo Marini
Gabriele Concas
Peter Anthony Truffa
costumi
Silvia Nebiolo
trucco
Ronald Haldimann
Laura Pellicciotta (acconciature)
suono
François Musy
Marc Thill
Rodolfo Mongitore (montaggio suono)
Giorgio Ferrero (montaggio Suono)
interpreti
Fabrizio Falco... Stefano
Roberto De Francesco... Sergio
Christina Andrea Rosamilia... Sandra
Alfonso Santagata... Michele
Salvatore Cantalupo... Angelo
Anna Ferruzzo... Anna
Nicole De Leo... Marilù
Maria Jenny d'Aquino... Rosa
Annig Raimondi... Ida
(…)
produttore
Carlo Cresto-Dina
Tiziana Soudani
Alexandra Henochsberg
Grégory Gajos
Arthur Hallereau
produzione
tempesta / Carlo Cresto-Dina
Rai Cinema
Amka Films Production (coproduzione)
Ad Vitam Production (coproduzione)
RSI Raditelevisione Svizzera (coproduzione, con il sostegno)
Ufficio federale della cultura - Svizzera (coproduzione, con il sostegno)
Istituto Luce - Cinecittà (collaborazione)
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (con il sostegno)
distribuzione italiana
Istituto Luce - Cinecittà


Irene Dionisio - regista







...


PRESSBOOK_________________________

NOTE DI REGIA

La crisi
Le ultime cose nasce dall’esigenza di raccontare in maniera “laterale” la crisi: dal punto di vista
non soltanto di chi la subisce, ma di chi la infligge attraverso un sistema legalizzato. Il banco dei
pegni racconta in un solo luogo, attraverso il percorso degli oggetti e una moltitudine di storie, le
dinamiche del capitalismo di oggi, di una società fondata sullo scontro nuovo ed epocale tra
debitore e creditore.
Il banco dei pegni è il luogo in cui questo scontro si “materializza”. Un luogo che brulica di vite
vissute, volti, storie, all’interno del quale l’essere umano sembra spogliato delle sue sembianze
naturali: fragile, piccolo, impotente di fronte ad una rete organizzata e possente, senza nome né
possibilità di essere interpellata.




Il debito
Mi sono sempre domandata quanto e come ci modifichino i problemi economici che viviamo
quotidianamente, cosa ci spinga a lavorare 14 ore al giorno per non possedere nulla, se non il
semplice diritto di esistere, e cosa spinga chi potrebbe cambiare le cose a non porsi mai domande.
Quanto un debito è soprattutto un debito morale, una colpa? “Sentirsi in debito" è diventata ormai
un’espressione morale, non soltanto materiale: è su questa osservazione – anche al centro di un
famoso saggio di David Graeber, “Debito” – che ho voluto costruire il film.



L’esperienza nel documentario
Questo film nasce da un'esigenza documentaristica. Dalla grande tradizione di Frederick Wiseman
di osservazione dell'istituzione totale (scuole, ospedali, etc.) è nata l’idea di approdare al banco dei
pegni. Per otto mesi, due giorni a settimana, ho osservato e raccolto le testimonianze di ricettatori,
utenti e impiegati, per poi rielaborare drammaturgicamente tutto questo materiale di
osservazione, arrivando alla versione definitiva della sceneggiatura. Con lo stesso spirito ho cercato
gli attori, dai protagonisti ai ruoli minori alle comparse: ho cercato persone, più che personaggi. Ad
ognuno di loro ho chiesto elementi di realtà da aggiungere nella storia. Ognuno di loro ha
apportato qualcosa al racconto. Per me il documentario resta il vero punto di partenza, un metodo,
un serbatoio di strumenti fondamentale.




La scelta degli attori
Il casting del film è stato molto lungo. Per i ruoli principali ho scelto attori che portassero nel film
un percorso irregolare, fuori da un immaginario per così dire mainstream: Roberto De Francesco è
un attore magnifico, così come magnifico è stato il suo lavoro sull’accento veneto del personaggio
di Sergio; Fabrizio Falco ha dato a Stefano un suo personale spessore, tanto più importante perché
si tratta del ruolo forse più complesso, il mio sguardo sul banco; di Christina Andrea Rosamilia, al
suo debutto, mi hanno colpito l’aspetto – diafano, puro, androgino – e l’apertura e l’impegno con
cui ha incarnato il personaggio di Sandra; Alfonso Santagata, che interpreta Michele, è un grande
attore che, dopo molti ruoli da malavitoso, qui si misura con un uomo di poche parole, passivo e
perdente, dandone però una lettura che non esclude in alcuni momenti un aspetto anche gioioso.
Ma accanto a questi protagonisti mi piace ricordare anche altri due interpreti magnifici come
Salvatore Cantalupo e Anna Ferruzzo.




SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLE CRITICA (31°) / VENEZIA 73



Christina Rosamilia, Roberto De Francesco, Fabrizio  Falco, Irene Dionisio, Alfonso Santagata


Irene Dionisio, Giona A. Nazzaro






IRENE DIONISIO INCONTRA IL PUBBLICO 
(Supercinema di Santarcangelo Di Romagna - 16/11/2016)



RASSEGNA STAMPA___________________

Persone e oggetti, la crisi vista dal banco dei pegni 
INTERVISTA Irene Dionisio parla del suo Le ultime cose
(G. Branca - il manifesto - 27/09/2016) 



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