Looking for Oum Kulthum


Non amo giudicare i film in modo classico, perché non ho i titoli “accademici” necessari ne tanto meno un’esperienza sufficiente. Non mi piace giudicare il lavoro degli altri senza rispettarne gli sforzi, detesto i “critici” dilettanti da blog (e non solo), o quelli che pensano di essere tali solo perché si sono sorbiti una rassegna con dibattito, compatisco coloro che gridano al capolavoro quando ad un festival viene presentato il film di uno di quelli “giusti” oppure quelli che sentenziano sul lavoro di un regista che ha prodotto un’opera discutibile ma che in fondo ha una fotografia straordinaria, che è un concetto paragonabile al falso complimento che si esprime sui bambini brutti: ma che simpatico. Quindi, i film sono tutti da vedere poi ognuno se la sbrighi come crede.

Il film della Neshat è da contemplare. Un po’ come quando si rimane affascinati, per non dire estasiati davanti ad un dipinto straordinario, perché in questo film si viene sopraffatti soprattutto dal tocco dell’artista visivo. Ogni particolare, anche il più insignificante degli intarsi, crea sensazioni nitide: i colori, le forme e i dettagli sono tutti estremamente controllati; ogni cosa è stata disposta con cura per formare immagini spettacolari. Le scenografie sono molto belle, ricercatissime, anche troppo e lo stile tipico arabeggiante rinforza lo spettacolo. Da questo punto di vista lo sforzo creativo si presenta notevole.
Il film ispirato dalla parabola artistica della super star egiziana è stato forse contaminato dal voler raccontare una doppia storia, quella della cantante, appunto, e quella della regista che ne deve raccontare le gesta.  


regia
Shirin Neshat
in collaborazione con
Shoja Azari

sceneggiatura
Shirin Neshat
Shoja Azari

fotografia
Martin Gschlacht

montaggio
Nadia Ben Rachid

musica
Amine Bouhata

scenografia
Erwin Prib

costumi
Mariano Tufano

interpreti
Neda Rahmanian… Mitra
Yamin Raeis… Ghada
Mehdi Moinzadeh… Amir
Kais Nashif… Ahmed / Latif
Najia Skalli… Oum Kulthum
Nour Kamar… Oum Kulthum giovane
(…)

produttore
Gerhard Meixner
Roman Paul
Bruno Wagner
Martin Gschlacht
Antonin Svoboda
Shirin Neshat
Shoja Azari
Beatrice Bordone Bulgari
Marta Donzelli
Gregorio Paonessa
Georges Schoucair

produzione
Razor Film Produktion
Coop99 (co-produzione)
In Between Art Film (co-produzione)
Vivo film (co-produzione)
Schortcut Films (co-produzione)
Doha Film Institute (in associazione)
Noirmont Art Production (in associazione)
ORF (in collaborazione)
Austrian Film Institute – FISA (supporto)
Medienboard Berlin-Brandenburg (supporto)
Vienna Film Found (supporto)
Regione Lazio (supporto)

distribuzione internazionale
The Match Factory



«Il progetto cinematografico è basato sull'arte e la vita della leggendaria cantante egiziana Oum Kulthum, una persona straordinaria la cui musica è ancora nei cuori di milioni di mediorientali»   Shirin Neshat 

Shirin Neshat

(pressbook)

note di regia
«Negli ultimi venti anni, come visual artist e regista, mi sono interessata alle donne musulmane esplorando differenti idee e forme di narrazione. Il nuovo progetto cinematografico è basato sull’arte e la vita della leggendaria cantante egiziana Oum Kulthum [1902-1975]. Una persona
straordinaria la cui musica è ancora nei cuori di milioni di mediorientali. Come per Zanan bedoone mardan [Donne senza uomini], anche in questo film seguo la traiettoria di un’icona, osservando, contemporaneamente, la storia dell’Egitto moderno in modo non accademico. In questo lavoro, il mio percorso è iniziato con la ricerca e
la raccolta di immagini e di scritti intorno a Oum Kulthum e alla storia egiziana. Successivamente, ho deciso di non realizzare un biopic ma di raccontare una vicenda personale, mettendo in gioco la mia prospettiva di donna e regista iraniana che cerca di fare un film su un’icona della canzone egiziana. Lo script attuale, perciò, rispecchia le mie ossessioni, il senso di sfida e l’inaspettata scoperta di qualcosa di intimo. Osservando il destino di un’artista mediorientale, rifletto sulla mia esperienza personale e quella di altre donne del Medioriente che scelgono di assecondare il proprio talento e di intraprendere una carriera professionale. Il film nella sua essenza, attraverso la presenza di tre personaggi femminili, Oum Kulthum, Mitra [la regista iraniana] e Ghada [l’attrice egiziana che interpreta il ruolo di Oum Kulthum], racconta il modo in cui molte donne mediorientali, vivendo in una società maschilista, debbano affrontare certe situazioni». 
[Shirin Neshat]




Oum Kulthum, una stella lucente delle notti arabe. L'artista e cineasta Shirin Neshat racconta il suo film dedicato alla cantante egiziana, in Alias - il manifesto, n° 34, 23 agosto 2017, p. 6-7


«É stato impressionante vedere come una donna, vissuta tra il 1900 e il 1975, all'interno di una società fortemente religiosa, dominata dagli uomini, abbia potuto arrivare a un livello che nessun musicista di sesso maschile era mai riuscito a raggiungere. (...) Meritava di ricevere l'attenzione del pubblico occidentale, dato che la maggior parte delle persone è generalmente ignorante riguardo la ricca, complessa e sofisticata storia della cultura araba. Anzi negli ultimi tempi sono in molti a ridurre tutti in fanatici religiosi. (...) Credo che Oum Kulthum abbia rappresentato un simbolo importante per tutte le donne arabe, principalmente per il suo essere stata nazionalista, per aver aiutato il suo paese durante le guerre e le difficoltà economiche, ma anche per la potenza della musica.»

sequenza: rivolte femministe del 1912

Oum Kulthum, una stella lucente delle notti arabe. L'artista e cineasta Shirin Neshat racconta il suo film dedicato alla cantante egiziana, in Alias - il manifesto, n° 34, 23 agosto 2017, p. 6-7


«Le biografie non sono un genere facile da affrontare. Nel mio caso è vero più che mai: il mio soggetto era egiziano e io sono iraniana, non parlo arabo. Ancora più importante da sottolineare è il suo ruolo: Oum Kulthum è veramente una figura sacra nel suo paese. Il mio è stato un gesto estremamente coraggioso: da non araba. Eppure molti amici egiziani mi hanno sostenuta fin dalla prima ora, hanno sempre detto che sicuramente sarebbe stato meglio che se quel film l'avesse diretto qualcuno non nato in Egitto. Come me.»

Neda Rahmanian (Mitra)


Oum Kulthum, una stella lucente delle notti arabe. L'artista e cineasta Shirin Neshat racconta il suo film dedicato alla cantante egiziana, in Alias - il manifesto, n° 34, 23 agosto 2017, p. 6-7


«Ci sono voluti quasi sei anni per sviluppare il progetto, trovare produttori e finanziamenti. Quando finalmente siamo riusciti a girare il film, abbiamo dovuto farlo non in Egitto ma in Marocco, a causa della situazione politica del paese. (...) Abbiamo cercato di ricreare la città del Cairo negli anni che vanno dal 1900 al 1975, mantenendo una vigilanza speciale nei riguardi della musica, e a seconda delle epoche, seguendo pure i cambiamenti del costume, i capelli, il trucco di Oum Kulthum. (...) Abbiamo condotto moltissime ricerche, affinché il film potesse delinearsi attraverso una sua autenticità storica.»

Neda Rahmanian (Mitra)




(...)


Neda Rahmanian, Yamin Raeis - Venezia 2017

Shirin Neshat, Neda Rahmanian - Venezia 2017






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